Una case history di successo in tempi di Covid-19

29.04.2020

Leggi fino in fondo...c'è un bonus regalo molto importante che puoi ricevere subito, indispensabile alla ripartenza del tuo locale

Eccoci qui, ai tempi del coronavirus (COVID-19).

Siamo a Milano, nella capitale italiana del business e non solo, e a causa di questa pandemia lo Stato - giustamente - ha chiuso tutte le attività commerciali e tutti i possibili punti di aggregazione.

Ogni attività di ristorazione ha dovuto chiudere i battenti - quindi anche le realtà gestite dal mio Gruppo - lasciando aperta solo la possibilità di fare delivery.

Lo sconcerto all'inizio è stato davvero tanto, siamo stati catapultati da un giorno all'altro in una situazione surreale, personale e lavorativa, ed è iniziata la "quarantena".

Nelle situazioni di difficoltà guardo sempre il bicchiere mezzo pieno focalizzandomi sulle opportunità piuttosto che sui problemi. E voi?

Così, nelle settimane di "quarantena" ho ripreso in mano tanti aspetti della mia vita immaginando come poteva essere il rientro alla quotidianità quando tutto sarebbe "ripartito" ma, cosa più importante, ho pensato a quali strategie poter attuare e mettere in campo per rendere questo periodo produttivo anche se in maniera diversa da prima. Insomma, da imprenditore ho cercato di fare in modo che da queste giornate chiusi in casa non restasse solo il "tempo perso" ma un'importante lezione di vita che mi avrebbe fatto crescere.

La storia insegna che è dai momenti di crisi che possono nascere grandi opportunità ... basta saperle cogliere!

Mettersi in discussione, cercare nuovi punti di vista, nuovi spunti superando spesso i propri limiti. Queste rimangono le azioni più importanti su cui migliorare e investire il proprio tempo.

Il primo pensiero che ho fatto è stato quello di analizzare la realtà dei miei ristoranti: la mia clientela, il mio format e quindi il business model...

L' aver sempre lavorato su business di ristorazione incentrati su una clientela radicata sul territorio, quindi dove il turista o l'avventuriero risultava essere la minoranza rispetto alla più alta percentuale di clienti locali - diciamo fissi - è stato sicuramente un fattore a mio vantaggio. I miei Clienti hanno un nome e cognome, sono persone che ci scelgono, ci stimano, che ci apprezzano e che ci vengono a trovare anche 3 volte in una stessa settimana.

Sapete perché? Perché da noi vivono il piacere dello stare a tavola o meglio ancora, come scrivo sempre nei miei menù, da noi vivono la semplicità della tradizione e l'amore per la tavola.

Ho sempre lavorato cercando di mettere al primo posto l'esperienza che il cliente vive, a 360°, durante una sosta al ristorante, per far sì che potessimo essere ricordati per un insieme di fattori e non solo per aver mangiato quel piatto piuttosto che un altro.

Questa metodologia di lavoro ha permesso che i nostri clienti trovassero valori simili ai nostri e la giusta risposta ai loro bisogni. In questo modo si è venuto a creare un forte legame: conosciamo le loro abitudini, le preferenze, le allergie, abbiamo i numeri di telefono e le loro email.

Chiudere tutto, scoppiata l'emergenza, sarebbe stato l'errore più grande perché non avrei dato continuità al rapporto con i miei clienti, avrei dimostrato di non saper trovare nuove strade, di non poter essere più utile alle loro necessità.

In ultimo, ma non meno importante, non mi volevo arrendere al fatto di smettere di fatturare. Con il mio Gruppo abbiamo sulle spalle grandi responsabilità: oltre 30 persone che lavorano con noi e che hanno delle famiglie a cui provvedere.

Così, in una notte - sì, hai capito bene, in una notte! - abbiamo organizzato la rivoluzione, abbiamo realizzato il nostro nuovo modo di fare ristorazione, ci siamo adattati alle circostanze cercando di mettere in campo le nostre attitudini e capacità per offrile e far fronte ai nuovi bisogni della nostra clientela.

"Non è la più intelligente delle specie quella che sopravvive; non è nemmeno la più forte; la specie che sopravvive è quella che è in grado di adattarsi e di adeguarsi meglio ai cambiamenti dell'ambiente in cui si trova"

passo della nostra rivoluzione è stata quella di creare: una Ghost Kitchen... "non ci vedete ma siamo con voi"...

Abbiamo riprogettato uno dei nostri ristorante in centro a Milano, rendendolo il nuovo quartier generale della nostra produzione: la nostra Ghost Kitchen. Rimanere aperti con tutti i ristoranti era troppo oneroso, quindi abbiano ottimizzato le risorse scegliendo la location migliore e portando lì tutte le diverse produzioni dei nostri 4 format esistenti. Una sola cucina e personale di sala focalizzati sulla gestione e la preparazione di tutta la linea.

Ci siamo presentati sul mercato con un'apertura a pranzo e a cena 7 giorni su 7 con l'offerta dei piatti di tutti i nostri 4 format aziendali:

  • PIZZE PARTENOPEE a lunga lievitazione
  • PIATTI DELLA TRADIZIONE italiana
  • PASTE FRESCHE E CONDIMENTI TRADIZIONALI italiani
  • BURGER GOURMET ITALIANI

Abbiamo stipulato rapidamente i contratti con le società di delivery, formato e standardizzato tutto il personale a questo "nuovo modo" di lavorare e produrre. Contemporaneamente abbiamo avviato la nuova comunicazione che facesse comprendere il tipo di servizio offerto, l'attenzione e la cura del lavorare in questa nuova modalità e la volontà di voler essere sempre un importante punto di riferimento per chi già ci conosceva e ci aveva scelto.

passo della rivoluzione: Dinind Bond... "il nostro cuore oltre la tavola"

Dovevo trovare il modo di fare cassa vendendo delle cene anche a ristorante chiuso... chiaramente dando un bonus in più: compra una cena oggi - che potrai consumare a ristorante aperto - e in più avrai un'altra cena in regalo.

Letteralmente i Dining Bond sono "obbligazioni per la cena", cioè buoni sconto che il ristorante emette ora e che renderà utilizzabili alla riapertura del locale. E' l'opportunità di avere una cena a un prezzo invidiabile - anzi, da noi due - appena si potrà tornare a mangiare fuori.

Abbiamo messo sul mercato questi Dining Bond e subito ne sono stati venduti a decine.

E sapete chi sono gli acquirenti? Sono i nostri clienti, i nostri affezionati clienti - quelli di cui vi parlavo prima - che ricambiano le nostre quotidiane attenzioni aiutandoci in questo momento di difficoltà.

ECCO QUINDI RISORSE USATE PER PAGARE I NOSTRI COLLABORATORI

passo della rivoluzione: pranzi e cene personalizzate... "il ristorante viene a casa tua"

Il ristorante è da sempre il luogo delle occasioni speciali, il luogo dove ci si ritrova per le ricorrenze e le feste comandate.

Abbiamo pensato un modo per continuare ad esserci in questi momenti di festa, come il pranzo di Pasqua o il pranzo della domenica per far sentire i nostri clienti coccolati come se fossero al ristorante.

Solo a Pasqua abbiamo servito più di 100 menù con una qualità e un servizio eccellente - testimoniato da più recensioni inviateci dai nostri clienti - e ogni domenica consegniamo molti menù a domicilio.

Abbiamo quindi inventato e iniziato un nuovo importante asset aziendale che, finita "la bufera", svilupperò ancora meglio per renderlo "scalabile"...

Tutta questa strada percorsa in così poco tempo, in circostanze così particolari e stressanti, mi ha portato a intravedere uno scorcio del futuro prossimo che vorrei vivere al rientro alla quotidianità.

Immagino rapporti più veri, collaborazioni sempre più virtuose e intese inossidabili tra allevatori, pescatori, coltivatori, contadini, artigiani, cuochi e clientela.

Mi piacerebbe un futuro prossimo più sereno, fatto di quei valori e di quella tranquillità più costruttiva e operativa che abbiamo riscoperto a causa del COVID 19, rispetto alla frenesia che ci ha contraddistinti prima dell'emergenza.

Ecco come lo immagino...e tu?

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